Se decidete di trascorrere le vostre vacanze a Napoli e dintorni è necessario fermarvi e farvi sconvolgere i sensi dall’antica tradizione artistica della pizza napoletana. No, non alzate gli occhi al cielo, a parlare di “arte del pizzaiuolo” non siamo noi, ma l’Unesco che, nel 2017, ha riconosciuto questo mestiere come patrimonio culturale intangibile dell’umanità.
E allora qualche piccolo consiglio per godervi appieno questa esperienza.
Se decidete di trascorrere le vostre vacanze a
Napoli e dintorni è necessario fermarvi e farvi sconvolgere i sensi dall’
antica tradizione artistica della pizza napoletana. No, non alzate gli occhi al cielo, a parlare di “
arte del pizzaiuolo” non siamo noi, ma l’Unesco che, nel 2017, ha riconosciuto questo mestiere come
patrimonio culturale intangibile dell’umanità.
E allora qualche piccolo consiglio per godervi appieno questa esperienza.
Innanzitutto, quando è possibile, avvicinatevi al
bancone del piazzaiuolo e seguite le fasi di preparazione della pizza. Da quando si prende il panetto lievitato, che viene steso in un disco perfetto, e poi giù, a pioggia, uno a uno tutti gli ingredienti. Fino ad arrivare sulla pala di legno, che porta la pizza nel forno. Prendiamo in prestito le parole dell’Unesco per farvi capire l’importanza di condividere il momento della preparazione "il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l'impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale”.
Seconda regola
fondamentale, scritto volutamente sottolineato perché vi resti impressa. C’è un’enorme
differenza tra pizza e pizza napoletana. Non vi aspettate croccantezza, poco condimento o pasta filante: la pizza napoletana è morbidissima, con un disco sottile sottile e il cornicione alto e soffice (se vi sembra troppo alto non è un errore del pizzaiuolo, spesso è ripieno di ricotta!). Anche se quello che di solito lascia più sconvolti è il trovarsi davanti la “
ruota di carretto”: dalle nostre parti i pizzaiuoli sono piuttosto generosi e la vostra pizza sarà più grande del piatto.
Come scegliere la pizza da
menù sempre più ricchi? Beh, in questo caso molto dipende dai vostri gusti. Noi vi consigliamo di partire dalle classiche
marinara o
margherita, così da scoprire il sapore della tradizione secolare che rappresentano. Poi tuffatevi nelle sperimentazioni più o meno note. Alcuni tipi di pizze iniziano a essere particolarmente apprezzati, come la
pizza con pesto di pistacchio e mortadella o quella con
fiori di zucca (i ciurilli) e ciuffi di ricotta. Per chi vuole osare un po’ di più può lasciarsi tentare dalla pizza fritta, bella sostanziosa e ripiena di ogni ben di dio.
Qualsiasi pizza scegliate, l’importante è che siano presenti ingredienti del territorio, che vengano usati olio evo e fior di latte, o mozzarella di bufala, e che durante la cottura non si bruci troppo il fondo. In questo caso vi consigliamo di farvela rifare o sentirete il sapore del fumo.
Ultimo consiglio: la pizza napoletana va
mangiata con le mani. Posate forchetta e coltello, lo spicchio intero fa parte del piacere. Se siete seduti in pizzeria potete tagliare la pizza in quattro, o in spicchi più piccoli se vi è più comodo, piegare il cornicione in due e iniziare a mangiare dalla punta. Se invece siete in piedi, per strada, il pizzaiuolo vi servirà la “
pizza a portafoglio”, ovvero la pizza piegata su se stessa in quattro, fino a ottenere un unico grosso spicchio. In questo caso vi suggeriamo di fare particolare attenzione al pomodoro: restando chiuso nella pizza mantiene il suo calore, un minimo di accortezza o dell’acqua vicino e la vostra lingua ve ne sarà grata in eterno.
Buon appetito!la vostra pizza sarà più grande del piatto.
Come scegliere la pizza da menù sempre più ricchi? Beh, in questo caso molto dipende dai vostri gusti. Noi vi consigliamo di partire dalle classiche marinara o margherita, così da scoprire il sapore della tradizione secolare che rappresentano. Poi tuffatevi nelle sperimentazioni più o meno note. Alcuni tipi di pizze iniziano a essere particolarmente apprezzati, come la pizza con pesto di pistacchio e mortadella o quella con fiori di zucca (i ciurilli) e ciuffi di ricotta. Per chi vuole osare un po’ di più può lasciarsi tentare dalla pizza fritta, bella sostanziosa e ripiena di ogni ben di dio.
Qualsiasi pizza scegliate, l’importante è che siano presenti ingredienti del territorio, che vengano usati olio evo e fior di latte, o mozzarella di bufala, e che durante la cottura non si bruci troppo il fondo. In questo caso vi consigliamo di farvela rifare o sentirete il sapore del fumo.
Ultimo consiglio: la pizza napoletana va mangiata con le mani. Posate forchetta e coltello, lo spicchio intero fa parte del piacere. Se siete seduti in pizzeria potete tagliare la pizza in quattro, o in spicchi più piccoli se vi è più comodo, piegare il cornicione in due e iniziare a mangiare dalla punta. Se invece siete in piedi, per strada, il pizzaiuolo vi servirà la “pizza a portafoglio”, ovvero la pizza piegata su se stessa in quattro, fino a ottenere un unico grosso spicchio. In questo caso vi suggeriamo di fare particolare attenzione al pomodoro: restando chiuso nella pizza mantiene il suo calore, un minimo di accortezza o dell’acqua vicino e la vostra lingua ve ne sarà grata in eterno.
Buon appetito!