Napoli � famosa per tante cose, che a elencarle tutte ci vorrebbero ore. Una di queste, forse meno nota anche se sotto gli occhi dei pi�, � che a Napoli abbiamo tagliato il nastro a numerose �prime volte�: universit�, musei, industrie, usanze, tutte novit� costruite o inventate nella nostra citt� prima che nel resto del paese o addirittura d'Europa, che nei secoli scorsi spesso voleva dire del mondo.
Questa sana abitudine non l'abbiamo persa e proprio pochi giorni fa abbiamo inaugurato il primo Vicolo della Cultura d'Italia. Via Montesilvano, nel cuore del Rione Sanit�, zona Vergini, non � pi� solo il classico vicolo da fotografare: ora, tra bassi e panni stesi, spiccano i colori delle opere di street art di Mario Schiano e Gianluca Raro e quelli delle copertine dei libri da poter prendere in prestito, grazie alla biblioteca gratuita all'aperto, progetto della Opportunity Onlus (la pi� giovane onlus italiana) in collaborazione con l'azienda di caff� Toraldo.
Facciamo insieme un salto indietro di qualche secolo. Ci troviamo nel '700, il Rione sta crescendo e i suoi vicoli sono un reticolo buio, stretto e mal frequentato. Camminando incontriamo Padre Gregorio, che ci parla del suo proposito: affiggere sui muri delle immagini della Madonna con bambino, dando alla popolazione il compito di tenerle sempre in ordine e illuminate. Un'idea tanto semplice quanto geniale, dato che porter� la prima forma di illuminazione pubblica.
Ed � accanto ad alcune di quelle immagini, divenute poi cappelle votive, che nel Vicolo della Cultura� potete trovare citazioni, libri, fumetti, murales e tante attivit� culturali che hanno lo scopo di raccogliere l'eredit� di Padre Gregorio e portare luce, bellezza e legalit�, favorendo la libert� delle persone.